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  • Immagine del redattoreIvan .Braia

L’innovazione parte dal basso, da noi

Negli ultimi anni si è sentito spesso parlare di innovazione e quando sentiamo questo termine ci vengono sicuramente in mente le nuove tecnologie. La mia generazione, quindi quelle persone che sono nate negli anni 90’, ha assistito ad una crescita esponenziale della tecnologia che ha sicuramente migliorato il nostro stile di vita, ma ha anche portato delle criticità. Per comprendere il significato di innovazione mi piace usare la definizione di Schumpeter. Secondo lui l’innovazione può essere riferita ad un processo creativo di distruzione dal quale nascono delle nuove combinazioni e nuove strutture, le quali dipendono a loro volta dall’esplorazione e dallo sfruttamento delle risorse esistenti. Una di queste risorse è sicuramente la tecnologia, la quale ridefinisce queste nuove strutture in nuove pratiche. È un circolo virtuoso che porta al miglioramento delle nostre vite.


L’innovazione deve anche essere vista come un processo che viene dal basso, quindi da noi. Le nuove idee devono venire dalle cittadine e dai cittadini, non deve essere un’imposizione dall’alto. Penso che la Svizzera come paese federale si presti bene a questo processo, nel quale i comuni devono essere il motore dell’innovazione. Come abbiamo potuto vedere nell’ultimo anno di pandemia, ma lo stesso vale per tutte le sfide che ci spettano in futuro, lo Stato non è più in grado di farcela da solo. Le società contemporanee sono diventate più complesse e frammentate e quindi le forme tradizionali di governo top-down sono sempre meno efficaci. Se penso ad un Comune come Locarno, il quale possiede un sacco di risorse e un territorio invidiabile, sarebbe un peccato se tutti noi non facessimo la nostra parte portando nuove idee e soluzioni concrete per migliorare la vita del nostro comune. La tecnologia può certamente dare una mano in questo senso. Quest’ultima può dunque trasformare la vita dei cittadini, delle comunità, della società civile e del commercio dal ruolo di consumatori passivi a quello di produttori attivi di informazioni e conoscenza.


Sono per una Locarno più innovativa in grado di affrontare le sfide più complesse che attanagliano la nostra società e per far ciò c’è bisogno di tutti, solo collaborando riusciremo a ripartire, insieme.

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